La testata 'La Settimana' ha pubblicato un articolo di Roberta, nostra Direttrice Didattica. I contenuti importanti che aveva condiviso con tutti noi nel video del 1° Aprile, sono diventati un bellissimo articolo.
Assolutamente da leggere!
Qui sotto potete trovare il testo integrale.
Buona lettura!
L’avvento del coronavirus ha modificato profondamente il mondo della scuola: stiamo assistendo ad un grande cambiamento nel e del mondo scolastico, nei vari ordini di scuola…dal nido alle università.
Il primo motivo di questa che potremmo chiamare “rivoluzione esperienziale”
è che si è modificata la prospettiva dell’incontro scuola - bambino: non sono
più i bambini, i ragazzi che si recano a scuola, ogni mattina, ma
è la scuola che va verso i bambini e i ragazzi.
Ci siamo sentiti tutti, noi adulti per primi, genitori e educatori, alla ricerca di una nuova alleanza dove riposizionare piccoli e grandi. Abbiamo cercato lo strumento che potesse incontrare bambini e genitori.
La tecnologia ci è venuta in grande aiuto; ma, soprattutto noi che lavoriamo con i bambini piccoli, pensiamo che debba essere una tecnologia che non sostituisce l’umano, ma che permette la mediazione adulto – bambino. Uno strumento certamente importante, a cui ora non possiamo e non vogliamo rinunciare, che supporta la relazione in quanto comunica il pensiero di chi lo utilizza e attiva il pensiero di chi ne usufruisce.
In questa ricerca di “scuola nuova” trova ampio spazio il tempo della famiglia: tutti stiamo trascorrendo un tempo nuovo, in spazi abitati in modo nuovo dai diversi membri della famiglia, con abitudini quotidiane radicalmente differenti. Riordinare la giornata quotidiana creando spazi fisici e di relazione in cui ognuno dei membri trova il giusto posto permette di star bene anche “chiusi dentro” a luoghi, non sempre sufficientemente ampi.
Un nuovo ordine, fisico e relazionale, crea stabilità e serenità.
Si tratta di un tempo solo apparentemente vuoto, in realtà pieno di noi, “prigionieri” dentro agli spazi, ma liberi da scadenze temporali decise da esterni, da obiettivi da raggiungere spesso velocemente, da voti da prendere, da competenze da dimostrare…da ritmi elevatissimi di cose da fare.
In realtà, è un tempo ricco, tremendamente prezioso: la calma e il silenzio
ci permettono di osservare e non solo di vedere. In questo modo possiamo sviluppare verso i nostri figli, piccoli o grandi che siano, l’ascolto emotivo:
cioè, ascoltare come stanno e non solo cosa fanno, cosa hanno dentro
in questo momento di grande movimento emozionale.
E’, infatti, un tempo APPARENTEMENTE STATICO, in realtà tutto si muove dentro, e chiede di essere rimesso in ordine.
Ci piace pensarlo un tempo nel quale scoprire i loro talenti: tutti i bimbi hanno dei talenti….delle potenzialità che l’adulto attento trasforma in atto, pensando a quale sia la strategia migliore per far sì che il bambino esprima i suoi talenti. Quei tesori inediti che spesso vengono nascosti da programmi, programmazioni, attività, obbiettivi, confronti….
La nostra scuola ha deciso di entrare in punta di piedi in questa “nuova “ famiglia, rispettando la preziosità di questo tempo.
Fatta questa premessa, per noi è risultato importante, innanzitutto, far sentite ai bambini la nostra vicinanza: dire loro che ci mancano, che per noi sono importantissimi e che vogliamo loro molto bene.
Sapere di essere nel pensiero dell’altro ricrea un legame che sostiene e fa bene.
Questo stare vicino ai bambini, si è concretizzato in tre modalità diverse:
1. attraverso una piattaforma digitale le maestre parleranno, periodicamente, con i bambini. Vedere i sorrisi, sentire le chiacchiere, osservare indicare l’amico ritrovato, crea un’alleanza nuova, vigorosa e forte, perché ricca di emozioni gioiose, che confermano la presenza dell’altro e creano desiderio di incontro, limitando il senso di solitudine e di abbandono.
2. si cercherà di tenere attivo il pensiero creativo dei piccoli: fare, costruire, progettare attiva il ragionamento dei bambini che, producendo, si proiettano verso un futuro. Ci saranno proposte di piccole esperienze da fare in compagnia dei genitori che le famiglie troveranno nel sito.
Si tratta di suggerimenti, stimoli, idee che i genitori decidono quando e se seguire, inserendoli nella loro nuova cornice quotidiana. Verrà utilizzato, spesso, materiale povero e di riciclo, perché, non solo è quello che troviamo in casa in questo momento, ma, soprattutto, perché è quello che attiva maggiormente il pensiero creativo dei bambini.
Stare vicino ai bambini significa anche stare accanto alle fatiche delle famiglie: può capitare che, nella nuova dimensione famigliare, e nella grande fatica emotiva che tutti noi stiamo provando, i bambini possano assumere atteggiamenti che spaventano e che preoccupano (rabbia, aggressività, paura, nervosismo…). Ai genitori sorgono domande che devono trovare una risposta: in questo caso, potete mandare una mail alla scuola materna e io provvederò a rispondere in tempo breve. Se necessario, attiveremo anche altre modalità comunicative.
Il desiderio dell’incontro è sempre intenso: la stabilità emotiva dell’adulto permette di affrontare questo periodo dando spazio ad una delle competenza genitoriali più importanti: la speranza. Il genitore deve essere benefico, sano, speranzoso…ora, più di prima.
“Ogni bambino che nasce è in qualche misura genio, così come ogni genio resta in qualche misura bambino”
Arthur Schopenauer
Che, per tutti noi, questo possa essere un tempo di riscoperta dei talenti dei nostri figli e dei nostri talenti.
La Direttrice